Saluto militare italiano, regole e guida completa

saluto militare italiano

Il saluto militare italiano comprende norme fondamentali che il soldato deve conoscere ed applicare: leggi l’articolo per saperne di più

Il saluto militare italiano fa parte di un gruppo più ampio di regole che disciplinano il comportamento del soldato dell’Esercito Italiano. Queste norme rispondono al nome di “istruzione formale” e sono contenute in una precisa circolare dello Stato Maggiore dell’Esercito. Il saluto militare italiano è in qualche modo il biglietto da visita che un membro della Forza Armata presenta al suo superiore. È quindi cruciale che sia eseguito in modo impeccabile, così da dare un’immagine irreprensibile di sé e della propria serietà.

Per fare chiarezza sul saluto militare italiano, partiremo da alcuni cenni storici per poi riportare passo passo la circolare dello Stato Maggiore. Leggi l’articolo e fatti trovare preparato. Non c’è infatti nulla di più sciatto da parte di un soldato che presentare un saluto “pigro” o, peggio, eseguito in maniera errata.

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INDICE
– Saluto militare: cenni storici
– Saluto militare italiano: il movimento senz’armi
– Saluto militare: il movimento con le armi
– Istruzione formale di reparto – Ordine chiuso: il saluto militare italiano
– Modalità particolari
– La preparazione Nissolino


Saluto militare: cenni storici

La nascita del saluto militare è strettamente connessa all’emergere della classe sociale dei cavalieri nel Medioevo. Dopo la caduta dell’Impero romano d’Occidente, infatti, chi apparteneva agli equites ereditava un importante funzione sociale legata comunque a un prestigio militare. Con la fine dell’Impero non venne meno solo un’istituzione storica, ma cessò di esistere uno stato di diritto e con esso la pubblica sicurezza.

In questo i cavalieri seppero talvolta sostituirsi alla legge, tramite un codice di comportamento ferreo, che imponeva loro valori come onore e disciplina. L’instabilità, tuttavia, regnava sovrana ed era frequente imbattersi per strada in delinquenti e assassini. Da qui sorse la necessità di trovare un modo tra i cavalieri di salutarsi, comunicando l’un l’altro le proprie intenzioni pacifiche. Quando si incontravano, dunque, i cavalieri erano soliti togliersi l’elmo, oppure alzare la visiera dello stesso in segno di rispetto.

Questa tradizione si consolidò per tutto l’Alto e il Basso Medioevo, arrivando sino all’età contemporanea. Ed è proprio nell’Ottocento che avviene la codificazione del saluto militare. Le truppe del XIX secolo, infatti, indossavano copricapi troppo voluminosi per essere ogni volta rimossi alla presenza di un superiore. Ecco quindi che si introdusse il semplice cenno a togliersi il copricapo stesso, portando la mano destra alla fronte.

Da allora questa tradizione è rimasta immutata fino ai giorni nostri. Anche le Forze Armate nel nostro Paese si sono accodate e oggigiorno il saluto militare italiano è materia di una precisa circolare dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano. Nello specifico facciamo riferimento al documento n. 7003 del 2014, denominato “Istruzione formale”.

Saluto militare italiano: il movimento senz’armi

Da fermo

Quando il superiore giunge a tre passi di distanza, è prima di tutto necessario assumere la posizione di “Attenti”, per poi passare al saluto vero e proprio. Questo il saluto militare italiano da fermo e senz’armi:

  • Portare di scatto la mano destra alla visiera o tesa (cappello alpino) o orlatura (basco o elmetto) del copricapo con le estremità delle dita al di sopra dell’occhio destro (punto 1 nella foto sotto);
  • La mano deve essere sulla stessa linea dell’avanbraccio, con il palmo volto in basso, le dita unite e tese, l’indice a contatto della visiera o della tesa o dell’orlatura del copricapo (punto 2);
  • Il braccio destro deve formare una linea orizzontale, mentre l’avambraccio deve essere naturalmente inclinato nel salutare. Nel saluto bisogna fissare in volto il superiore con espressione rispettosa e marziale (punto 3);

Quando il personale femminile è dotato di borsetta, questo deve assumere la posizione di saluto precedentemente riportato, ma la mano sinistra dovrà impugnare la parte finale della tracolla (punto 4).

La posizione di saluto va mantenuta per tre secondi. Al termine di questo lasso di tempo, si deve abbassare con vivacità la mano, facendola passare rasente al corpo.

Se non si indossa il copricapo, il saluto si esegue assumendo la sola posizione di “Attenti”, che approfondiremo in un prossimo articolo.

In marcia

Quando si è a tre passi di distanza dal superiore e si sta eseguendo la marcia:

  • Volgere il volto con vivacità verso il superiore e salutare come indicato nel paragrafo precedente (punto 1 nella foto sotto);
  • Tenere il braccio sinistro fermo e aderente al corpo come nella posizione di “Attenti”. Per il personale femminile dotato di borsetta, la mano sinistra deve sempre impugnare la parte finale della tracolla (punto 2);
  • Riprendere con vivacità la normale posizione di marcia una volta oltrepassato di un passo il superiore.

Se invece si incrocia un superiore sulle scale, cosa bisogna fare? In questo caso, è necessario arrestare la marcia quando il superiore si trova a tre gradini di distanza, si assume quindi la posizione di “Attenti” facendo fronte nella direzione del superiore e si effettua il saluto militare italiano. È possibile riprendere la marcia solo quando il superiore si è allontanato di almeno due gradini.

Qualora non si indossasse un copricapo durante la marcia:

  • Volgere il volto con vivacità verso il superiore (punto 1);
  • Tenere le braccia ferme e aderenti al corpo come nella posizione di “Attenti” senza variare la cadenza (punto 2);
  • Riprendere con vivacità la normale posizione di marcia una volta oltrepassato di un passo il superiore.

Che fare invece quando ci si deve presentare a un superiore? La circolare è molto chiara anche su questo punto:

  • Avvicinarsi lentamente fino a raggiungere i tre passi di distanza;
  • Arrestarsi in posizione di “Attenti”;
  • Effettuare il saluto militare italiano;
  • Tornare nella posizione di “Attenti”;
  • Dopo la dispensa del superiore fare un passo indietro (laterale per i bersaglieri);
  • Effettuare nuovamente il saluto;
  • Riprendere la posizione di “Attenti”;
  • Effettuare dietro-front;
  • Allontanarsi rapidamente.

Saluto militare: il movimento con le armi

Da fermo

I movimenti con le armi devono essere eseguiti con vivacità ed energia. Il corpo deve rimanere nella giusta posizione e non seguire i movimenti delle braccia. Nell’addestramento di reparto, per ottenere un’esecuzione simultanea e corretta da parte di tutti i militari, bisogna esigere precisione e rispetto dei tempi.

Per il saluto con arma da fermo:

  • Si assume la posizione di “Attenti”;
  • Si porta celermente la mano sinistra all’altezza del taschino destro della giubba, palmo in dentro, dita unite e distese (punto 1 nella foto sotto) in modo che l’avambraccio risulti orizzontale e leggermente scostato dal corpo formando un angolo di 90° (punto 2).

In marcia

Quando si è a tre passi di distanza dal superiore e si sta eseguendo la marcia con armi:

  • Volgere con vivacità il volto verso il superiore senza variare la cadenza;
  • Riprendere con vivacità la posizione normale di marcia una volta oltrepassato di un passo il superiore;
  • Il braccio che non sostiene l’arma è disteso, fermo e aderente al fianco.

Quando si è armati di pistola, si saluta come senza armi.

Istruzione formale di reparto – Ordine chiuso: il saluto militare italiano

L’ordine chiuso è l’istruzione formale di reparto e mira a sviluppare e incrementare la coesione, per mezzo del quale le azioni dei singoli sono espressione dell’agire comune agli ordini del Comandante. Questo strumento costituisce quindi un efficace mezzo che consente ai Comandanti di amministrare meglio il personale, migliorandone lo spirito di reparto e la possibilità di valutare il grado di disciplina raggiunto.

Saluto dei reparti senz’armi da fermo

Il Comandante del reparto in adunata, dopo aver ordinato al reparto di porsi di fronte, pronuncia il comando di “Attenti”. Dopodiché saluta come farebbe un soldato individuale senz’armi, fornendo i dati dell’attività in corso con le ultime novità. Il restante personale rimane nella posizione di “Attenti”.

Se il superiore al quale si rendono gli onori percorre la fronte del reparto, il Comandante dello stesso lo saluta quando giunge a sei passi, mantenendo la posizione fino a che il superiore non l’abbia oltrepassato di tre passi.

Saluto dei reparti senz’armi in marcia

Quando la testa del reparto è giunta a sei passi di distanza dal superiore cui si rende il saluto, si impartisce il comando “Attenti a Destr” o “Attenti a Sinistr”, che va scomposto in due movimenti.

  • All’avvertimento “Attenti a…”, alzare energicamente il capo, senza esagerare in movimenti e posizioni innaturali;
  • All’ordine di esecuzione vero e proprio (“…destr” / “…sinistr”), tutti (ad esclusione della fila rivolta verso il superiore) rivolgono energicamente e simultaneamente il volto nella direzione indicata, battendo all’unisono il piede sinistro a terra; le braccia assecondano il movimento del corpo.

Dopo che il reparto ha oltrepassato di tre passi il superiore, al comando “Fissi” tutti tornano a volgere simultaneamente il volto in avanti battendo il piede sinistro a terra.

Saluto dei reparti con le armi

Al comando “Presentat Arm” gli Ufficiali e Sottufficiali armati di pistola eseguono un saluto militare italiano individuale come farebbero da fermo e senz’arma.

Sciabola inguainata

Prima di procedere con i casi in cui il saluto militare italiano prevede la sciabola, è necessario conoscere tutte le componenti di questa particolare arma. Questa immagine illustrativa contenuta nella circolare dell’Esercito Italiano le spiega perfettamente.

Se armati di sciabola, Ufficiali e Sottufficiali mantengono la posizione di saluto fino a quando il reparto rimane nella posizione di “Presentat Arm”. Se inguainata quando si esegue il saluto, la sciabola è tenuta:

  • Da fermo, come nella posizione di “Attenti”: impugnata con la mano sinistra tra le due campanelle, pollice disteso sopra la fascetta inferiore, taglio a sinistra, con l’elsa dietro all’avanbraccio ed il puntale ad un palmo circa dal suolo (sciabola in posizione inclinata di circa 30 gradi). La mano sinistra afferra la sciabola ed è rivolta verso il basso con il pollice nella regione delle campanelle e disteso verticalmente verso il basso. (punto 1 nella foto sotto)
  • In movimento, come in marcia: impugnata con la mano sinistra tra le due campanelle in modo che il fodero risulti di piatto, taglio a sinistra, pollice disteso sopra la fascetta, elsa dietro l’avanbraccio, puntale ad un palmo circa dal suolo. Le braccia oscillano normalmente, assecondando i movimenti del corpo.

Sciabola sguainata

Se invece la sciabola è sguainata e si è fermi in posizione di “Attenti”, al comando di “Presentat Sciab” o “Presentat Arm”, si devono eseguire i seguenti movimenti:

  • Portare il braccio destro teso in alto, in modo che la sciabola risulti sulla verticale della spalla destra, taglio a sinistra (punto 1 nella foto sotto);
  • Abbassare il braccio destro, sempre tenendo la sciabola verticalmente con il taglio a sinistra, fino a portare il pugno all’altezza del petto (punto 2);
  • Stendere verso il basso il braccio destro con vivacità ed energia, in modo che la sciabola risulti inclinata obliquamente a destra con la punta a un palmo da terra, il taglio a sinistra e l’elsa contro la cucitura dei pantaloni (punto 3).

Qualora ci si trovi in movimento (a piedi, su automezzo scoperto o a cavallo) con la sciabola sguainata, il saluto si esegue nella identica maniera che da fermi, voltando la testa dalla parte del superiore quando si abbassa il braccio destro e si porta il pugno all’altezza del petto (punto 2).

Fucile

I Comandanti in sottordine armati di fucile, se isolati, effettueranno il saluto partendo sempre dalla posizione di “Attenti”. Successivamente, si porteranno celermente la mano sinistra all’altezza del taschino destro della giubba, palmo in dentro, dita unite e distese in modo che l’avambraccio risulti orizzontale e leggermente scostato dal corpo formando un angolo di 90 gradi.

Il personale che, per lo speciale servizio da assolvere deve portare l’arma a tracoll’arm sul dorso, deve rimanere sull’“Attenti” salutando come il classico saluto militare italiano individuale e senz’arma.

Modalità particolari

Rassegna per la resa di onori militari/presentazione di un reparto/unità

L’Ufficiale o il Sottufficiale in comando avente la sciabola sguainata, nel presentarsi (o nel presentare un reparto/unità) a un superiore, giunto a tre passi da quest’ultimo:

  • Si arresta sull’“Attenti”;
  • Assume la posizione di saluto;
  • Si presenta (o presenta il reparto/unità);
  • Compie un passo indietro;
  • Porta l’arma al fianco;
  • Saluta nuovamente;
  • Si congeda allontanandosi dopo aver fatto dietro front, previo saluto ricambiato dal superiore.

L’Ufficiale o Sottufficiale (Comandante di plotone/picchetto), nel presentare un reparto/unità a un superiore che debba successivamente passare in rassegna, giunto a tre passi da questi:

  • Si arresta sull’“Attenti”;
  • Assume la posizione di saluto;
  • Presenta il reparto/unità;
  • Compie un passo indietro;
  • Porta l’arma al fianco;
  • Saluta nuovamente;
  • Compie un passo laterale a sinistra ruotando con il corpo di 90 gradi verso destra in modo da dare la fronte al percorso che l’autorità si appresta ad intraprendere;
  • Lasciato passare il superiore, lo segue al medesimo passo stando alla sua destra, dietro di tre metri, fino al termine della rassegna;
  • Porta l’arma al fianco;
  • Compie un passo indietro;
  • Saluta nuovamente;
  • Si allontana.

Personale inquadrato in reparti/unità armati di fucile

L’Ufficiale o il Sottufficiale in comando, avente la sciabola sguainata e inquadrato in reparti armati di fucile che rendono gli onori presentando le armi, esegue il saluto e ne mantiene la posizione per tutta la durata degli onori stessi. Nello sfilamento, peraltro, il saluto con la sciabola viene effettuato solamente dal Comandante di ciascun reparto/unità.

Gli Ufficiali portano la sciabola sguainata quando comandano i reparti/unità in armi. La portano invece inguainata gli Aiutanti di Campo e gli Aiutanti Maggiori (ad eccezione di quello che accompagna la Bandiera di Guerra ovvero lo Stendardo, il quale porta la sciabola sguainata).

Istruzione formale con la lancia

L’impiego della lancia da parte di alcuni reparti/unità di cavalleria (come ad esempio i Lancieri di Montebello) non interessa solo l’aspetto esteriore. Questa antichissima arma assume infatti un forte valore storico a testimonianza delle più consolidate tradizioni dell’Arma. Le posizioni nell’istruzione formale con la lancia sono assunte eseguendo gli ordini tipici della Cavalleria.

Se armati di lancia, quindi, il saluto parte sempre dalla posizione di “Attenti” (punto 1 nella foto sotto). Dopodiché si porta il braccio sinistro a toccare la lancia all’altezza del taschino destro, in modo da formare un angolo di 90 gradi, la mano tenuta “a paletta” con il dorso rivolto in avanti (punto 2).

Personale a cavallo

Il personale a cavallo assume la posizione di “Attenti” e riposo con la sciabola inguainata mantenendo:

  • Busto eretto
  • Testa alta e dritta
  • Sguardo diretto avanti
  • Mani sulle redini

Successivamente, effettuerà il saluto militare italiano con le stesse modalità del personale appiedato. Portando, cioè, la mano destra energicamente alla visiera, effettuando il saluto al copricapo.

Il saluto a cavallo con la sciabola sguainata si effettua con le stesse modalità del personale appiedato. Ovvero:

  • Portare il braccio destro teso in alto, in modo che la sciabola risulti sulla verticale della spalla destra, taglio a sinistra;
  • Abbassare il braccio destro, sempre tenendo la sciabola verticalmente con il taglio a sinistra, fino a portare il pugno all’altezza del petto;
  • Stendere verso il basso il braccio destro con vivacità ed energia, in modo che la sciabola risulti inclinata obliquamente a destra con la punta ad un palmo da terra, il taglio a sinistra e l’elsa contro la cucitura dei pantaloni.

Il saluto dei Sottufficiali e del personale di Truppa corrisponde ai primi due tempi appena descritti per gli Ufficiali.

Personale con zaini e sci

A disciplinare l’”Istruzione sull’addestramento alpinistico e sciistico militare” c’è la pubblicazione n. 5149 dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano. Il saluto da fermo equivale alla posizione di “Attenti”, ovvero impugnando con la mano sinistra gli sci uniti ed in posizione verticale, con la superficie piana rivolta in avanti e le code appoggiate a terra all’altezza della punta del piede sinistro, braccio destro naturalmente disteso e aderente al corpo, la mano destra infila i laccioli e impugna i bastoncini formando un angolo di 45 gradi verso l’indietro.

Durante il movimento, invece, per eseguire il saluto:

  • Impugnare gli sci con la mano sinistra e poggiati sulla spalla sinistra (punto 1 nella foto sotto);
  • Impugnare i bastoncini con la mano destra (punto 2);
  • Volgere il capo nella direzione del superiore a tre passi da quest’ultimo

Il personale dotato di zaino saluterà invece portando le mani agli spallacci all’altezza delle spalle e girando la testa nella direzione del superiore a tre passi da quest’ultimo.


La preparazione Nissolino

Insomma, eseguire correttamente un saluto militare italiano è fondamentale per presentarsi in caserma e più in generale a un collega/superiore con un biglietto da visita impeccabile. Che tu voglia entrare nell’Esercito come VFI, Maresciallo o Allievo Ufficiale, Nissolino Corsi può aiutarti fornendoti una preparazione riconosciuta e premiata da FederTerziario. Cosa aspetti? Mettiti in gioco e abbraccia una nuova sfida superando i tuoi limiti!

Come si fa il saluto militare italiano?
Quando il superiore giunge a tre passi di distanza, è prima di tutto necessario assumere la posizione di “Attenti”, per poi passare al saluto vero e proprio. Questo il saluto militare italiano da fermo e senz’armi:
 
  • Portare di scatto la mano destra alla visiera o tesa (cappello alpino) o orlatura (basco o elmetto) del copricapo con le estremità delle dita al di sopra dell’occhio destro;
  • La mano deve essere sulla stessa linea dell’avanbraccio, con il palmo volto in basso, le dita unite e tese, l’indice a contatto della visiera o della tesa o dell’orlatura del copricapo;
  • Il braccio destro deve formare una linea orizzontale, mentre l’avambraccio deve essere naturalmente inclinato nel salutare. Nel saluto bisogna fissare in volto il superiore con espressione rispettosa e marziale;

Quando il personale femminile è dotato di borsetta, questo deve assumere la posizione di saluto precedentemente riportato, ma la mano sinistra dovrà impugnare la parte finale della tracolla. La posizione di saluto va mantenuta per tre secondi. Al termine di questo lasso di tempo, si deve abbassare con vivacità la mano, facendola passare rasente al corpo.

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