Carri armati Esercito Italiano, i mezzi cingolati: “Ariete” e “Dardo”

Carri Armati Esercito Italiano

I carri armati Esercito Italiano forniscono al Paese strumenti indispensabili per la difesa: ecco tutti i nostri mezzi corazzati cingolati

I carri armati Esercito Italiano costituiscono una parte importante dell’armamento in dotazione all’Italia. I mezzi corazzati italiani, infatti, garantiscono supporto alle truppe di terra e contribuiscono all’arsenale dei nostri alleati. La Costituzione italiana, precisamente all’Articolo 11, recita: “L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”. Quest’ultimo principio, però, non è da intendersi come un pacifismo passivo; ed è per questo che il carro armato italiano non rappresenta un mezzo di guerra, ma di difesa e supporto agli alleati. In questo articolo ci occuperemo esclusivamente di mezzi cingolati: il Carro Armato “Ariete” e il VCC “Dardo”.

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INDICE

– Carri armati Esercito Italiano: quali sono
– Il carro armato italiano più potente: l’”Ariete”
– Mobilità e protezione: il VCC “Dardo”
– Come guidare un carro armato?


Carri armati Esercito Italiano: quali sono

L’arsenale dei carri armati italiani è composto dai veicoli da combattimento, ossia mezzi corazzati o blindati dell’Esercito Italiano schierati in prima linea. Nello specifico, l’Esercito ha in dote i seguenti veicoli:

  • Carro Armato “Ariete”
  • VCC “Dardo”
  • Blindo Armata Centauro
  • Blindo Centauro 2
  • VBM 8×8 “Freccia”

Le caratteristiche da ricercare in un carro armato sono: resistenza alla perforazione, potenza di fuoco e mobilità. Elementi, questi, che devono costituire un connubio ottimale per ottenere un risultato soddisfacente sul campo. Come anticipato, qui esamineremo esclusivamente del Carro Armato “Ariete” e del VCC “Dardo”.

Il carro armato italiano più potente: l’”Ariete”

È l’“Ariete” il carro più potente d’Italia. Progettato agli inizi degli anni Ottanta, per ammodernare la linea carri, l'”Ariete” è entrato in servizio tra il 1995 ed il 2002. Il mezzo, nella sua configurazione attuale, si presenta come un carro armato “classico” dal peso di 55 tonnellate.

Lo scafo del Carro Armato “Ariete” è fatto in corazza composita (spessore maggiore sul lato frontale, più corazza passiva addizionale). L’interno di un carro armato come l’”Ariete” presenta quattro posti per l’equipaggio (capocarro, puntatore, servente e conduttore). Il veicolo possiede un cannone da 120 mm con sistema di tiro TURMS OG-14 che include:

  • Sistema periscopico stabilizzato
  • Visore bioculare (20° a ingrandimento 2,5x/5° con ingrandimento 10x)
  • Camera termica
  • Telemetro laser fino a 10 km
  • Sensori per agenti atmosferici
  • Calcolatore balistico con correzione automatica del puntamento
  • Sistema di individuazione e ingaggio per bersagli aerei lenti (ad es. elicotteri)

Il cannone presenta invece le seguenti caratteristiche:

  • Angolo massimo: 20°
  • Depressione massima: -9°
  • Canna in acciaio ad alta resistenza da 5,59 metri (2 tonnellate)
  • Evacuatore automatico dei fumi
  • Otturatore a cuneo con scorrimento verticale e apertura automatica

L’”Ariete”, oltre a due mitragliatrici mg-42 da 7,62 mm, utilizza due principali tipi di munizioni:

  • Bersagli pesantemente corazzati: proietto da 23 kg, lunghezza 89 cm, velocità 1700 m/s, distanza di perforazione max. 3 chilometri
  • Bersagli blindati o poco corazzati: proietto da 24,5 kg, lunghezza 89 cm; connubio tra granata ad alto esplosivo e proietto perforante a energia chimica

La stiva munizioni del Carro Armato “Ariete” supera di poco la capienza di 40 pezzi.

Per sportarsi il veicolo si avvale di un motore FIAT V12 MTCA, ciclo diesel, 12 cilindri, 1300 hp, con velocità massima su strada di 48 km/h (30 km/h fuoristrada) per un’autonomia di circa 500 chilometri. Il carro è inoltre protetto da minacce nucleari, batteriologiche e chimiche (NBC).
Questo carro armato italiano viene distribuito a quattro reggimenti carri: il 32°, il 33° e il 132° della Brigata Corazzata “Ariete” e il 4° della Brigata Meccanizzata “Centauro”. Ogni reggimento dispone di una linea di 44 carri armati.

Mobilità e protezione: il VCC “Dardo”

I carri armati Esercito Italiano però non sono solo pura potenza di fuoco. Sul campo, infatti, potrebbero sorgere dinamiche che esigono un differente tipo di ingaggio. Se urge avere più mobilità e versatilità in operazioni di supporto, allora il VCC “Dardo” rappresenta la soluzione ideale. Dal peso di sole 23 tonnellate, questo veicolo è destinato al trasporto tattico di una squadra fucilieri nell’ambito dei reparti di fanteria pesante dell’Esercito Italiano.

Lo scafo del “Dardo” è realizzato in lega di alluminio con piastre in acciaio aggiuntive per una migliore protezione. L’interno di un carro armato come questo presenta tre posti per l’equipaggio (capocarro, puntatore e conduttore), con il posto riservato al pilota che si trova a sinistra. Il veicolo può trasportare fino a 6 assaltatori. Questo fiore all’occhiello dei carri armati Esercito Italiano ha in dotazione un sistema di fuoco così strutturato:

  • Cannoncino automatico Oerlikon KBA da 25 mm
  • Mitragliatrice coassiale al cannone da 7,62 mm
  • Mitragliatrice esterna da 7,62 mm
  • Sistema di fuoco integrato Hitfist per la misurazione di velocità e portata bersagli aerei
  • 8x lancia artifizi Galix da 80 mm
  • Telemetro laser
  • Termocamera
  • Visione notturna
  • Elevazione da 10° a +60° per ingaggiare bersagli aerei a bassa quota

Il vero punto di forza di questo carro armato italiano è il sistema di locomozione, situato sul lato destro. Il VCC “Dardo”, infatti, presenta:

  • Motore Iveco turbo-diesel 6 cilindri
  • Velocità massima: 70 km/h
  • Autonomia: 500 km
  • Corona motrice
  • Ruota di rinvio posteriore
  • 6x rulli portanti doppi
  • 3x reggicingolo
  • Sospensione a barra di torsione
  • Ammortizzatori idraulici su ogni braccio

Le unità “Dardo” sono assegnate a: 1° e 8° Reggimento Bersaglieri (Brigata “Garibaldi” Bersaglieri), 11° Reggimento Bersaglieri (Brigata Corazzata “Ariete”), 1° Reggimento Granatieri di Sardegna (Brigata Meccanizzata Granatieri di Sardegna).

Come guidare un carro armato?

Per iniziare la propria carriera di carrista dell’Esercito con il grado di Volontario, è necessario partire dal Concorso VFP4 Esercito. Come abbiamo detto nella Guida Come diventare VFP4 Esercito, il Volontario in Ferma Prefissata di 4 anni (VFP4) è un militare professionista proveniente esclusivamente dai VFP1, ora VFT. Infatti, può accedere al concorso per VFP4 soltanto chi è stato Volontario in Ferma Prefissata per un anno (VFP1), oppure chi ricopre tale qualifica da almeno 9 mesi (talvolta anche 6 mesi), fermo restando il possesso di determinati requisiti che trovate elencate nella Scheda Requisiti Concorso VFP4 Esercito.

I vincitori del Concorso hanno la possibilità di esprimere la propria preferenza per il Corpo di destinazione, in questo caso possono esprimere la loro aspirazione a diventare carrista dell’Esercito. La decisione finale, però, spetta sempre all’Amministrazione che assegna categoria, specialità e specializzazione, previste dal ruolo e/o incarico, in relazione alle esigenze operative e logistiche dell’Esercito Italiano. I neo VFP4, infatti, vengono preparati per l’impiego in qualsiasi contesto operativo, avendo il compito di affiancare il personale di Truppa in servizio nello svolgimento sia delle attività addestrative che in quelle operative.

Anche Marescialli e Ufficiali possono naturalmente diventare carristi, seppur con compiti diversi rispetto ai Volontari in Ferma Prefissata di 4 anni. Per ulteriori indicazioni leggi il nostro articolo su “Come diventare carrista dell’Esercito Italiano“.

Quali sono i carri armati italiani?
L’arsenale dei carri armati italiani è composto dai veicoli da combattimento, ossia mezzi corazzati dell’Esercito Italiano schierati in prima linea. Il parco mezzi corazzati dell’Esercito ha in dote i seguenti veicoli: Carro Armato ”Ariete” VCC ”Dardo”, Blindo Armata Centauro, Blindo Centauro 2, VBM 8×8 ”Freccia”.
Qual è il carro armato più potente d’Italia?
È l’”Ariete” il carro più potente d’Italia ed è stato progettato per rispondere alla necessità della Forza Armata, agli inizi degli anni Ottanta, di ammodernare e rinnovare la linea carri. La messa in servizio è poi avvenuta tra il 1995 ed il 2002. Il mezzo, nella sua configurazione attuale, si presenta come un carro armato ”classico” dal peso di 55 tonnellate in assetto da battaglia con un cannone ad “anima liscia” da 120 mm e sistema di tiro TURMS OG-14.
Come guidare un carro armato?
Per diventare carrista dell’Esercito con il grado di Volontario, è necessario partecipare al Concorso VFP4 Esercito. Può accedere al concorso per VFP4 soltanto chi è stato Volontario in Ferma Prefissata per un anno (VFP1), oppure chi ricopre tale qualifica da almeno 9 mesi (talvolta anche 6 mesi), fermo restando il possesso di determinati requisiti che trovate elencate nella Scheda Requisiti Concorso VFP4 Esercito. I vincitori del Concorso possono esprimere la loro aspirazione a diventare carrista dell’Esercito. La decisione finale, però, spetta sempre all’Amministrazione. Anche Marescialli e Ufficiali possono naturalmente diventare carristi, seppur con compiti diversi rispetto ai Volontari in Ferma Prefissata di 4 anni. Per ulteriori indicazioni leggi il nostro articolo su ”Come diventare carrista dell’Esercito Italiano”.

Per ricevere maggiori info, contattaci subito, un incaricato della Nissolino Corsi ti risponderà il prima possibile.

2 Commenti su Carri armati Esercito Italiano, i mezzi cingolati: “Ariete” e “Dardo”

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